Commiato

Buongiorno a tutti, sono contenta che siate venuti. Certo vi sembrerà strano ascoltare la mia voce, ma è un mio desiderio, anche se stravagante, che spero vogliate accettare. Volevo salutarvi di persona, lasciarvi con qualche parola di conforto, a me è sempre dispiaciuto veder partire le persone così all’improvviso, senza una parola e non volevo fare lo stesso. Da me non ve lo aspettavate, vero? Scommetto che non vi aspettavate nemmeno quella scatola colorata dentro la quale mi trovo, ma anche questo è stato un mio desiderio, ho impiegato parecchio a trovare un’impresa disposta ad una cosa tanto inusuale, ancora di più a trovare una chiesa disposta ad accoglierla, chissà perché. Io volevo solo sdrammatizzare un po’, infondo è una cosa normale, tanto normale che prima o poi capita a tutti. Ti ho visto a te Sauro in prima fila, ricordati che sei in una chiesa. Vi stavo dicendo che volevo sdrammatizzare un po’, non sopporto l’idea di vedere quei visi stravolti dal dolore, sul serio, vorrei che questo fosse un giorno di festa, davvero. Non vi dovete disperare, io non voglio, finisce che passate una pessima giornata e quando pensate a me vi viene in mente la giornataccia trascorsa e non mi rendete giustizia.

Spero di aver lasciato qualcosa di buono a tutti quanti, qualcosa che vi porterete dietro per la vita. Lo so che la mia impronta non è profonda, ma ho sempre avuto paura di esagerare ed ho finito per sfiorare i più e toccare veramente poche persone, infatti, se vi guardate intorno, non dovreste essere in tanti. A quelli che mi hanno amato profondamente e che hanno intrecciato la loro vita con la mia chiedo di districare con delicatezza i fili e di guardare avanti con un sorriso. E no, che fate, piangete più forte? Allora perché parlo?

A proposito, fra di voi non vi conoscete tutti, non ho avuto tempo di fare le presentazioni, avrete qualche sorpresa, immagino, ma non posso spiegarvi tutto ora. Lo so, voi avete un’idea di me e ora io ve la smonto, faccio un funerale che sembra una carnevalata, dico cose insulse da un registratore, vi guardate intorno e non vi riconoscete, ma io sono così, l’idea che avete di me è solo parziale, con ognuno di voi sono stata diversa, non è mai possibile avere un quadro completo di una persona, no?

Mi dispiace che ci siano anche mamma e papà, speravo che non fosse così, questo non è naturale. Comunque ora ci siete e ne approfitto per dirvi che vi voglio un bene enorme, anche se, come succede quasi sempre, non ve l’ho mai detto. Certo potevo scegliere un’occasione migliore, ma uno rimanda sempre e poi ci si riduce all’ultimo a fare tutto. Volevo chiedere alla mia amica Sara di tenermi i gatti, lo so che ne hai già tre, ma a chi altro li posso lasciare? Per il resto lascio tutto in beneficenza, spero che non ci restiate troppo male, ma credo che nessuno di voi abbia veramente bisogno di denaro. Ho promesso al prete che sarei stata breve. Aggiungo un’ultima cosa. Mi sono permessa di organizzare un piccolo rinfresco, vorrei che vi partecipaste tutti, non è proprio una festa, ma è un’occasione unica per conoscervi, dopo non ce ne saranno altre.

Allora è arrivato il momento. Vi saluto, vi abbraccio e vi auguro buon proseguimento. Non posso certamente dirvi “a presto”, vero Sauro? E mi raccomando, su con la vita.

4 Responses to “Commiato”

  1. anonimo writes:

    paole tue o citazione?? in ogni caso mi garbano

  2. occhivispi writes:

    No no, follia tutta personale, altrimenti avrei messo la fonte.

  3. Po writes:

    Capitata per caso… se di follia si tratta, è comunque geniale. Bravissima.

  4. desimo writes:

    grazie occhivispi, auguri anche a te… quanto ai gatti, potrei provare a infiocchettarli per benino… ti farò sapere chi ha vinto tra me e loro!!! bacio!

Leave a Reply