Souad Massi

Io e Lui ad un concerto, finalmente. Auditorio di Roma, Sala Settecento. La struttura accoglie anche un locale dove domenica sera era in corso una festa molto elegante, emblematica era una valchiria bionda che in altezza sovrastava tutti gli invitati, vestita, se così si può dire, di una rete a maglie molto larghe di colore rosso, distribuita sul minimo indispensabile. Non siamo invitati alla festa, ma mentre ci dirigiamo al concerto non posso fare a meno di curiosare. Non conosciamo la cantante algerina che stiamo per ascoltare, abbiamo accettato l’invito dei miei a scatola chiusa. Entriamo nella sala foderata di ciliegio americano ancora profumato, sul palco c’è una batteria e mio padre sorridendo mi dice: “Meno male che ho portato i tappi di cera per le orecchie”. Mio padre è fatto così, se la musica è troppo forte gli gira la testa ed è costretto ad uscire. Il pubblico è molto eterogeneo per età, ma a giudicare dall’abbigliamento direi di sinistra.

Quando si spengono le luci la prima ad entrare è lei, la cantante. E’ vestita molto semplicemente, una camicetta avvitata grigia, i jeans sopra un paio di sandali, si intravedono appena le dita dei piedi. I capelli sono lunghi e neri, legati a coda di cavallo, poco trucco, un vera di brillanti che si nota quando porta la mano sul cuore. I musicisti che la accompagnano sono uno diverso dall’altro e di varie etnie. Il concerto inizia, la musica è … dunque, vediamo, la musica è … un genere misto fra araba, spagnola, francese, il rock, la country, i testi rigorosamente in algerino … ad un certo punto compare persino un rapper, lo riconosco, più che dalla musica, dall’inconfondibile mano alzata con due dita aperte. Di musica ne ascolto tanta, ma ne so poco, fra gli strumenti non riesco a distinguere una chitarra da un basso da un mandolino.

Lei è bella ed espressiva, affascinante così. Mentre la ascolto mi viene in mente una vacanza in Tunisia. Le donne tunisine non indossano il bikini, ma vanno al mare vestite. Un pomeriggio in spiaggia, la luce è arancione e dal mare, dopo essersi fatta il bagno, esce una ragazza tunisina, si è immersa con tutto il vestito e mentre esce dall’acqua il vestito le si incolla addosso su tutto il corpo, lei alza le braccia, reclina la testa e si aggiusta i capelli bagnati, è un’immagine che mi è rimasta impressa, di una sensualità mozzafiato.

La cantante si rivolge al pubblico in francese e ci chiede qualcosa, Lui alla mia sinistra risponde in francese, mio padre a destra gli fa eco in arabo. Siamo pur sempre ad un concerto e lei cerca di coinvolgerci, ma fino a quando si tratta di battere le mani tutto bene, se si tratta di fare il coro in algerino la faccenda si complica. Nonostante tutto alla fine del concerto siamo tutti in piedi a ballare, ad applaudire, a chiedere il bis, a uscire soddisfatti e a contenderci i CD disponibili presso lo store dell’Auditorio.

Il giorno dopo ne parlo entusiasta ai miei colleghi, dopo qualche momento di imbarazzo e di silenzio uno di loro mi dice: “Penso che dovresti avere degli interessi più socialmente spendibili”. Questo mi ha detto, uno che in vita sua non è mai andato ad un concerto. Che Allah sia con lui.

12 Responses to “Souad Massi”

  1. anonimo writes:

    Hai ricreato talmente bene l’atmosfera del concerto, che oggi sicuramente verificherò se Souad Massi ha in programma una data dalle mie parti. Mi hai emozionato!

    Per quanto riguarda il tuo collega sociologo, una volta Platone disse: «Non meno importante del saper educare è, per il filosofo, il saper tacere di fronte a un interlocutore non adatto».

  2. occhivispi writes:

    Io non sono una filosofa, purtroppo, e cerco di coinvolgere le persone nelle cose che mi piacciono. E’ difficile capire se un interlocutore è adatto, a volte le persone sono imprevedibili. Menomale che c’è sempre il blog ! 🙂

  3. zamm writes:

    Mmm, sembra interessante… si troverà qualcosa on line?

  4. occhivispi writes:

    On line c’è qualcosa, lo so perchè ho controllato che il nome fosse corretto 🙂

  5. rrilletti writes:

    Souad Massi… era a Milano il primo maggio scorso.

    Ma non l’ho sentita, io occupo il mio tempo con attività socialmente più spendibili… 😉

  6. anonimo writes:

    Si elle était à Milan le 1er Mai… eh bien, j’ai perdu l’occasion :’-(

  7. Bad writes:

    MA hai dei colleghi terrificanti (non eri tu che scrivesti un post sulle tipologie di colleghi che ti ritrovavi, qualche tempo fa?)

    Attività socialmente più spendibili… mah… c’era da rispondergli “Ahò, e parla come magni”…

  8. occhivispi writes:

    Bad: Lo so, ma i colleghi sono come i parenti, non si scelgono.

    Succod’arancia: Quel domage, ce serà pour la prochaine fois (me la so’ cavata?).

    Rillo: Parli forse dei blog ?

  9. anonimo writes:

    No, stavo solo scherzando. Ah, stasera (10 maggio) al Forum di Assago ci sarà Norah Jones. Vorrei imbucarmici (al concerto, intendo). 🙂

  10. alice121 writes:

    ricordo molto bene anche io le donne tunisine che uscivano dall’acqua con i vestiti bianchi che diventavano trasparenti. Mi ricordo che pensavo: non possono mettersi il costume, ma così mostrano molto di più!

  11. Myria writes:

    Attività socialmente spendibili… traduzione: se se magna, se beve e se rimorchia, ce sto… che è sta robba de curtura, ahò???

  12. anonimo writes:

    Te la sei cavata, alla grande, direi!

    Bravo occhivispì!

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