La ragione dei pazzi
venerdì, 18 Febbraio 2005
La misura è colma. Anche la mia pazienza ha un limite, perbacco. Dopo gli ultimi ed incresciosi episodi di mobbing qui in ufficio ho deciso di andare dal mio capo e di prenderlo di petto.
- Hai dieci minuti?
- Per te dieci minuti li trovo sempre
- Senti, sono tre settimane che non sto facendo niente, quando mi dai qualcosa da fare?
- Ah si? Stai senza far niente?
- Eh si
- Ma come, non sei contenta?
- No, non sono contenta, per niente
- Eh si, ti capisco, sei come me, anche io mi annoio se non ho da fare. Ma vedi, tu vuoi andare a lavorare in Germania, oggi domani ci lasci, che cosa posso darti da fare?
- Primo, io le dimissioni non le ho ancora presentate, secondo non ho idea del ‘quando’ e del ‘se’ le presenterò, terzo non vi mollo in braghe di tela dall’oggi al domani, esistono i tempi di preavviso, all’estero come in Italia.
- Davvero? Beh, se la metti in questi termini allora, se proprio vuoi fare qualcosa ci sarebbe l’attività X oppure potresti dare una mano con l’attività Y
- Ancora X e Y!?!?! Scusami ma, con tutto il rispetto, è mai possibile che a me tocchino sempre gli avanzi? Lavoro in questo gruppo da due anni e l’unica cosa che mi fate fare è X, Y e se proprio mi va bene Z?
- Eh si, hai ragione, ma attualmente i lavori in ballo sono questi
- Non è vero, avete fatto spesso anche W e Q, e di recente. Anche io sono in grado di farli, li ho fatti un sacco di volte negli altri gruppi, posso sapere perché qui non posso? Perché ne vengo a conoscenza sempre dopo? Non vi fidate? Ditemelo, ne parliamo, cambio gruppo, che problema c’è, anzi, se proprio devo dirla tutta …
- No! Ma no! Io di te mi fido, assolutamente, ci mancherebbe, lo so che sai fare anche W e Q, ma tutte le volte che c’è stata la possibilità di farlo i tempi erano stretti, le informazioni incomplete, purtroppo dovevamo muoverci rapidamente …
- Non è vero, questa e quest’altra volta non è stato così, te ne ricordi?
- Si in effetti, devo ammettere che … ma comunque sul momento, li abbiamo dati a qualcun’altro, così, a chi c’era
- C’ero anche io, veramente
- Si, ma Tebaldo e Oreste sono nel gruppo da cinque anni
- Tebaldo ed Oreste non fanno che lamentarsi perché hanno troppo da fare
- Si lo so, questo è un altro problema
- No, non è un altro problema, è lo stesso problema
- Si, hai ragione, forse qualche volta si sarebbe potuto fare altrimenti
- Si, appunto
- Non ci siamo organizzati molto bene, vero?
- Eh no, non mi sembra, e non è la prima volta che ne parliamo
- Hai pienamente ragione, faccio un mea culpa, mi ritengo responsabile del fatto che tu sia stata sottoimpiegata in questo gruppo, anzi, voglio ringraziarti per avermelo fatto notare.
- …
- …
- Quindi?
- Cosa devo fare?
- Come cosa devi fare, a me lo chiedi? Sei tu il capo, sei tu che sai quali sono i lavori che ci sono ora!
- Eh, ma come faccio, te l’ho detto, ora c’è poco, però ti prometto che non appena se ne presenta l’opportunità, appena mi capita fra le mani un bel W oppure un Q stai pur certa che sarà per te, va bene?
- Si, ma nel frattempo?
- Che ti devo dire … studia
- Studio? E cosa?
- Ma, non so, quello che ti piace
- …
- Bene, c’è altro?
- No, non c’è altro, sono stati più che dieci minuti
- Ma non ti preoccupare! Figurati! Anche di più se vuoi, quando vuoi io sono a tua disposizione. Vorrei ancora ringraziarti per essere stata franca e sincera con me, per avermi reso partecipe delle tue giuste considerazioni che mi danno la possibilità di crescere professionalmente come capo
- …
- …
- Allora mi fai sapere? Guardo che aspetto
- Certo, certo, senz’altro, ci vediamo eh, ciao, scusa, suona il cellulare, a presto, ciao, ciao
- Ciao
Questo ieri, oggi mi chiama e mi dice:
- Allora passi un attimo e parliamo di come organizzarci per i lavori X e Y?
La domanda che nasce dal cuore è, “Mi prendi pure per i fondelli”
No. 1 — 18 Febbraio, 2005 at 12:53 pm
Forte la storiella ! Mi sa che il tuo capo è fuori come un parcheggio.
No. 2 — 18 Febbraio, 2005 at 5:06 pm
il mio capo, quando la questione che gli pongo e’ spinosa, la butta sul didattico e apre con: “Nei miei panni tu che risposta daresti?”
..e io mi arrabbio…
perche’ gli do la risposta, lui risolve felice anche con la coscienza tranquilla per aver fatto coaching e io continuo a prendere 1/3 di quello che guadagna lui.
Ah, il mio capo sta in Germania, se ti piace il genere ti posso dare il nome per quando sarai lassu’ 🙂
No. 3 — 18 Febbraio, 2005 at 8:57 pm
Vuoi davvero lavorare di più? Forse sei l’unica in Italia! 😀
No. 4 — 21 Febbraio, 2005 at 12:02 pm
Sento puzza di mobbing…
Succo
No. 5 — 21 Febbraio, 2005 at 4:59 pm
#ALTATENSIONE, Matto no, populista si
#KKLAKES, Ma come, fuggo in Germania anche per questo ! Ho letto cose da fantascienza sul lavoro lì, altrochè !
#MENZOGNA, Non lavorare di più, ma lavorare, facendo delle cose decenti possibilmente, insomma basta spalare solo me*** !
#SUCCO, E che fetore !
occhivispi
No. 6 — 22 Febbraio, 2005 at 11:19 am
non lascerò un commento relativo a lavori che non si vogliono fare. Potrebbe esploderti il blog.
No. 7 — 23 Febbraio, 2005 at 7:55 pm
Anche il mio capo in Italia è così….
Sarà che bisogna essere così per essere capi….
Non credo di essere in grado di attrezzarmi però….
No. 8 — 24 Febbraio, 2005 at 12:46 pm
..non dirlo a me, sono 8 mesi che non faccio nulla.. Per mantenere il cervello in attività ho aperto il blog.
Se sei nella ricerca, vista la tua laurea, è inutile tornare qui, non c’è speranza, io stessa mi sono rassegnata. La Germania va che è una meraviglia, due ragazzi del mio laboratorio sono andati lì e come una cretina non li ho seguiti. Me ne sto pentendo e amaramente…
:8*
No. 9 — 24 Febbraio, 2005 at 6:19 pm
#PETTINALABBRA, Sfogati, dai, non esplode niente qui.
#MAX1971, Mah, in tutta la mia onorata carriera un paio di capi come si deve li ho avuti. Con un po’ di fortuna, se mando a quel paese questo, magari ne trovo uno migliore.
#POTAMINA, Forse fai ancora in tempo, mantieni i contatti con le persone, sempre, non fare come me 🙂
No. 10 — 21 Settembre, 2005 at 1:42 am
Si’, e’ Accenture…