Mi dispiace

Vorrei dirti che mi dispiace, anche se è tardi per farlo. Te ne sei andato e non posso fartene una colpa, hai ragione tu, in questi mesi ti ho dato solo dispiaceri.

E’ iniziato tutto quella sera quando siamo usciti con i tuoi amici, ti ricordi? Certo che ti ricordi, come potresti dimenticarla. Ma la colpa è stata di quel buon vinello che avevi scelto, sapevi che non lo potevo bere, perché non mi hai fermata? Ho esagerato, lo so, non avrei dovuto ridere dei tuoi genitori, non avrei dovuto raccontare certi fatterelli della nostra vita intima e sicuramente non avrei dovuto mostrare quella voglia di fragola sul seno che a te piace tanto, ma loro non facevano che ridere, cosa potevo fare? Perché non hai più voluto vederli? Erano così simpatici quei tuoi amici.

Nemmeno a casa dei tuoi genitori mi ha più portata, ma questo lo capisco, anche se la colpa non è mia. Sapevi quanto fosse irruente la cucciola di pastore tedesco che avevo raccolto per strada, sapevi che ancora non ero riuscita ad educarla, perché ti sei stupito quindi quando a casa dei tuoi, rincorrendo il gatto di casa, è andata a sbattere contro la vetrina che conteneva la collezione di cristalli di tua madre? Per fortuna i cristalli in frantumi non l’hanno ferita. Il povero gatto, anche se ha subito qualche intervento, è ancora vivo, no? Ma questo non è niente, quando ci si vuole bene sono cose che si superano, è vero?

Mi dispiace per la tua macchina nuova, non avrei dovuto prestarla a quel mio amico che tu non potevi soffrire, non avrebbe fatto quella brutta fine che ha fatto, ma io cosa ne potevo sapere? Non mi aveva detto che voleva farci le corse con gli amici, altrimenti non gliel’avrei prestata, non sono mica così ingenua. Per fortuna nessuno si è fatto niente, siamo stati fortunati, non credi?

Per la storia dell’enciclopedia a rate ti avevo già chiesto scusa, ma mi hanno ingannata, mi hanno fatto firmare un foglio che non c’entrava niente. Non è poi male quell’enciclopedia, ci hanno anche regalato il computer.

Porterò questa lettera a casa dei tuoi. Se almeno mi avessi lasciato un recapito! Almeno potrei restituirti qualche soldo di quelli che mi hai dato per la cucina. E’ bella la cucina nuova, molto meglio di quella che è andata a fuoco, questa ha i sistemi di sicurezza, quelli che hai voluto tu, così la prossima volta che mi dimentico la frittura sui fornelli non rischio di farmi male.

Lo so che ho fatto una stupidaggine a scrivere quella lettera al tuo capo, era uno scherzo, mi avevi detto che era un tipo alla mano, credevo che avrebbe capito, che fosse una persona di spirito, mi era sembrato così simpatico. Se solo avessi immaginato che l’avrebbe presa così male ci avrei pensato due volte prima di scriverla. Ma insomma alla fine si è aggiustato tutto, non è vero? Non ti ha licenziato, lavorate ancora insieme, giusto?

Insomma, ti prego, torna qui da me, mi manchi tanto, prometto che farò più attenzione in futuro, se ci vogliamo ancora bene perché dobbiamo restare separati?

Ti ho fatto un regalo, ma non posso dirti cos’è perché è una sorpresa, torna presto, così te lo do.

Un bacio.

La tua piccola birba.

One Response to “Mi dispiace”

  1. Birba writes:

    si si può fare… ah ho visto che ti sei firmata birba in letter in rete….ciao ononima…

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