Intervista


Mi parli ora della sua prima opera, i due gabbiani.

 

 

 

Si. Qualcuno ha letto significati che io non gli avevo attribuito.

 

 

 

Mi parli del concetto che l’ha ispirata.

 

 

 

Si. La guida, il maestro, il mentore è una figura importante nella mia vita. Ho imparato e cerco di imparare dagli altri. L’esempio, l’entusiasmo, la passione, la libertà, la capacità di comunicare che hanno alcune persone mi affascina e mi cattura. Certe cose non le avrei mai imparate da sola.

 

 

 

Cosa vuol dire “Insegnami a volare”, cosa vuol dire volare per lei.

 

 

 

Il volo è un concetto molto ampio. Per me vuol dire vivere pienamente, riuscire a pensare con la propria testa, riuscire a decidere della propria vita liberamente, trovarsi, superare se stessi, le proprie paure, essere liberi di esprimersi, vivere le proprie emozioni, riconoscerle, non avere barriere, riuscire a comunicare, guardare ogni giorno il mondo con entusiasmo, crescere. Direi concetti vecchi come il mondo, insomma niente di particolarmente originale.

 

 

 

Ha imparato a volare ?

 

 

 

Percorro brevi tratti. Apro le ali, mi sollevo, a fatica compio il mio percorso, ma devo atterrare. Il cielo è sempre lì in alto e i miei occhi lo puntano con desiderio, ricomincio a battere le ali e volo per un altro tratto. Qualche volta mi fermo, qualche volta arrivo più in alto e provo un’ebbrezza stupenda.

 

 

 

Quando diventerà lei stessa una guida ? Quando potrà insegnare a sua volta a volare ?

 

 

 

Per insegnare occorre aver imparato bene ed io infondo devo ancora imparare. Per farlo occorre anche essere consapevoli di poterlo fare, credere di poter cambiare, anche se di poco, le vite delle persone. Spero di riuscirci un giorno.

 

 

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