Studio Mondiale

Sono ringiovanita. Ora sono una scolaretta che va a scuola di tedesco tutte le mattine, il pomeriggio fa i compiti, va alla scuola di danza, chiama al telefono qualche amica e la sera va a letto presto. Figo. Quanto potrá mai durare ? I mie compagni di scuola sono tutti stranieri come me, ovvio. La piú forte é la cinese, lei é terribile, mite ma inesorabile, scrive tutto, capisce tutto e sbaglia raramente. Il primo giorno di scuola, il primo in assoluto, é stata una vera agonia. Abbiamo trascorso circa due ore a ripetere in tedesco quale era il nostro nome, da dove venivamo, quanti anni avevamo, molto seccante, e se eravamo sposati. Due ore. Alla fine, per forza di cose, avevo memorizzato almeno i nomi. Beh, alla terza ora dovevamo invece ripetere come si chiamavano gli altri, da dove venivano, ecc … E cosa fa la cinese una volta interrogata ? Abbassa gli occhi sul suo quadernetto e voilá, snocciola esattamente la mia etá, se l’era appuntata, perché nella vita non si sa mai. Nonostante questo pessimo inizio le cose sono poi andate bene fra noi. Ad uno degli esami intermedi l’ho persino battuta di mezzo punto, sono soddisfazioni queste. Poi ci sono i turchi, e ce ne sono tanti. Mediamente non hanno voglia di fare niente perché sono obbligati dallo stato a frequentare la scuola, per una politica di integrazione, e perché non tirano fuori i soldi di tasca loro per pagare gli studi. Quindi quando vengono, se vengono, arrivano tardi, firmano la presenza, si siedono in fondo, chiacchierano tutto il tempo e se ne vanno via prima. Hanno nomi gutturali assolutamente inpronunciabili, tipo Ümut, Osgrü, Memet e fumano, per l’appunto, come turchi. Questo mese si é unito a noi un giovane italiano, nemmeno vent’anni, aspirante cuoco. Ha confermato la pessima reputazione di cui noi italiani generalmente godiamo all’estero. Il primo giorno, appena ha sentito che la russa si chiamava Galina, ha spiegato a tutti che si tratta in realtá di una parola italiana, precisandone il significato. Poi ha iniziato a bestemmiare scocciatissimo ogni volta che sbagliava qualcosa. Ha raccontato spesso, e ad altissima voce, lunghe storielle e mentre lo faceva tutti ridevano perché trovavano ridicolo lui, non perché fosse divertente la storiella. Alla domanda “Dimmi il nome di una persona bella e famosa” ha risposto “Mussolini”. Abbiamo avuto anche una Finlandese, non faceva che ripetere che il finlandese é, insieme al cinese, la lingua piú difficile del mondo, che il tedesco é completamente differente, che il clima non le piace, che la lingua tedesca é brutta, che i figli del suo compagno non le piacciono, che il lavoro l’annoia e che studiare in questo modo non le piace. E’ andata via sdegnata e insoddisfatta, forse é tornata in Finlandia. Le piú tenere sono state due minuscole donne, una Somala ed una Eritrea. Quando l’insegnante chiedeva loro qualcosa cadevano sempre dalle nuvole, non sapevano a quale pagina eravamo, quale esercizio stavamo facendo, il senso dell’esercizio, nulla, come se fossero state catapultate improvvisamente da un altro pianeta, e cosí é, sono entrambe fuggite dalla guerra, le loro case distrutte, sanno a malapena leggere e scrivere, che cosa si puó pretendere ? La scuola insegna molte cose oltre al tedesco, bisogna dargliene atto, anche l’umiltá e la tolleranza, e c’é ancora molto da imparare, per quanto mi riguarda.

 

2 Responses to “Studio Mondiale”

  1. anonimo writes:

    finalmente, sei tornata….

    sarà un piacere leggere il tuo diario anche se singhiozzante!!!

  2. anonimo writes:

    sono d’accordissimo. andare a scuola per anni, svegliarsi presto, stare seduti per ore, ascoltare e subire un superiore, accettare il confronto con altri in cui il giudice è un essere umano imperfetto… è un pò come andare a lavorare…!

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