Zingarata

Guardiamola mentre, come ogni giorno, prende il treno per andare al lavoro. Oggi ha fatto tardi, si è soffermata con gli amici sulla terrazza di casa per osservare il transito di Venere sul sole. Hanno mangiato i cornetti caldi, si sono fotografati accanto a Venere, hanno riso, la giornata è splendida. Alla stazione poca gente, sul vagone anche, qualcuno va’ al mare. Fuori dal finestrino molti colori, i CD e la borsa poggiati sul sedile, le cuffiette emettono una musica dolce, il sole riscalda, gli occhi piacevolmente socchiusi, come quelli di un gatto. I pensieri scorrono tranquilli e placidi, c’è silenzio. E’ quasi il momento di scendere, si stiracchia, si volta per prendere le sue cose e … e le sue cose non ci sono più, svanite in silenzio, la borsa, i CD. E la giornata diventa improvvisamente concitata, rovente, dura e molto, molto costosa.

Prendere il treno nei giorni seguenti non è più rilassante come prima e la gente che incontra le sembra più cattiva, è diventata più diffidente, meno ben disposta verso la varietà umana che incontra, risponde con un ‘no’ deciso a chi le chiede l’elemosina. Questo è il prezzo più alto pagato per la borsa.

3 Responses to “Zingarata”

  1. anonimo writes:

    Per colpa di una mela marcia, dobbiamo rinunciare al bellissimo sorriso di occhivispi… che mondo! Mille sorrisi luminosi e un abbraccio grande!

  2. occhivispi writes:

    Grazie mille, fra un po’ mi passa.

  3. desimo writes:

    quanto mi fa rabbia la scorrettezza delle persone… fa perdere la fiducia negli altri ed è un peccato: non è semplice ma sono sicura che tornerai a guardare le persone che prendono il treno con te sorridendo e fidandoti di loro, magari rischiando nel farlo ma vivendo serenamente! un bacio!

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