L’asso del manubrio

Qui vanno tutti in bicicletta. Cominciano da bambini, con il triciclo, e continuano ben oltre l’età pensionabile, con vecchie e pesanti bici di ferro. L’intera città è segnata da una fitta rete di piste ciclabili con appositi semafori. Le bici hanno sempre la precedenza, anche sui pedoni, sembra. Persino i postini ed i pizzettari a domicilio fanno le consegne con speciali biciclette, gialle per i primi, rosse per i secondi. Esistono negozi specializzati molto grandi pieni di modelli e di accessori, dal tandem, al tandem adulto-bambino, al traino coperto per passeggini. Sono tutti bravissimi, salgono e scendono per traverso dai marciapiedi, guidano senza mani mentre parlano al cellulare o portano la busta della spesa, montano sulle bici in corsa, attraversano le zone pedonali a velocità sostenuta schivando elegantemente la moltitudine di pedoni, in un attimo parcheggiano sulle rastrelliere ed agganciano l’antifurto, non sempre lo fanno, si fidano, loro. Guidano su qualunque tipo di terreno, dall’asfalto, all’erba, al brecciolino.

Affascinata da tanta destrezza, e con il miraggio dell’abbandono dell’automobile per gli spostamenti in città, mi sono comprata anche io la bicicletta, con ventun marce, non si sa mai, possono sempre servire. Non ricordo l’ultima volta che sono stata in bici, Roma non è una città adatta. Per prudenza acquisto anche un casco, non si sa mai, spero che non debba mai servire. E’ un bel casco, ce l’ho solo io, qui nessuno lo porta, solo quelli che si allenano nella corsa ed attraversano la foresta. Lo metto in testa, lo allaccio a fatica, strappandomi diversi capelli, Lui mi guarda, sorride e mi dice, ‘Amore, lo ha messo al contrario’, va bene, ho capito, ricominciamo. Il casco ora è a posto, monto sulla bici, mi siedo, devo puntare con il piede destro sul pedale destro, dare una bella spinta e sollevare da terra il piede sinistro. Niente da fare, mi ritrovo con il piede sinistro sul pedale e quello destro a terra, va bene, ho capito, ricominciamo. Dopo varie sbandate destra-sinistra-destra conquisto la posizione verticale e comincio a pedalare, una bella sensazione di libertà, il vento, il sole, e … il semaforo rosso, l’inchiodata, tutti e due i piedi a terra, qualche secondo per riprendere il contegno mentre la gente mi guarda, sarà perché sono chiaramente straniera. Semaforo verde, riparto lentamente, comincio ad usare le marce, scalo quando vorrei accelerare e viceversa, va bene, è solo questione di tempo e di sudore.

Bella la bici. Ho capito che devo fare le cose con calma, smonto tutte le volte che devo attraversare una strada, che devo salire o scendere da un marciapiede, che si profila un pedone all’orizzonte, praticamente sono io che porto la bicicletta, non lei che porta me. E devo stare attenta alla segnaletica, perché se sbaglio mi fanno la multa e mi scalano i punti dalla patente, quella di guida dell’auto.

Ecco una bella rastrelliera dove assicurare la bici. Dunque, fra questa bici e quell’altra ci sarebbe lo spazio per infilare la mia, ci provo, il manubrio si incastra con gli altri manubri, i pedali si infilano nei raggi delle altre due, va bene, ricominciamo, la sposto. Trovo un altro posto, ruota anteriore o posteriore? Anteriore è più comoda, ma l’antifurto è meno sicuro, allora facciamo la posteriore, sollevo la bici, la incastro, si piega il parafango, la sollevo, il parafango resta piegato, va bene, ho capito, ricominciamo, ruota anteriore. Ho un antifurto che è le sette bellezze, moderno, rigido, a scatto, lo posiziono, provo a chiuderlo, non scatta, riprovo, tiro, spingo, tiro, si sgancia, mi schiaccio le dita contro la canna della bici, va bene ho capito, ricominciamo. La faccenda sarà un po’ lunga, temo, nel paese che ha inventato l’automobile, e dove tutti continuano ad andare in bicicletta.

7 Responses to “L’asso del manubrio”

  1. chiaraaa writes:

    mai stata a Ferrara? 🙂

  2. anonimo writes:

    …e a ravenna?

    (pis)

  3. GrigioAzzurro writes:

    Ciao, scoperto per caso.

    Hai veramente un bel blog, davvero.

    Come al solito quando ne trovo uno che mi piace, lo leggo dall’inizio. Piaciuto molto il Commiato.

    In bocca al lupo per la nuova avventura in Germania – che durata avete in mente? Il solito “paio d’anni” o potenzialmente anche + a lungo?

    Saluti da un altro estero

  4. desimo writes:

    ciao occhivispi… mi sono riaffacciata sul blog… prima di tutto auguri per il tuo blog-compleanno (una voltac he viene ricordato bisogna dargli la giusta considerazione, no??) e poi altri auguri per questa avventura tedesca (e su due ruote!)!

    ciao!

  5. desimo writes:

    ah, ma soprattutto, ho appena letto… super auguri per il matrimonio novella sposa!!!

  6. occhivispi writes:

    #CHIARAAA, No, mai stata, ma il mio compagno di corso nella scuola di tedesco é di Ferrara, va bene lo stesso ?

    #PIS, No, nemmeno a Ravenna, é grave ?

    #GRIGIOAZZURRO, Grazie ! Sono quasi imbarazzata. Crepi il lupo germanico, teoricamente possiamo restare per 4 anni, praticamente vedremo strada facendo cosa succederá.

    #DESIMO, CIAAOOOO !!! Ma guarda chi si rilegge !!! Grazie, Grazie. Eh si, sono cambiate diverse cose, ora nutro poco il mio blog, purtroppo, ma non lo mollo. Ben tornata !

  7. asjetta writes:

    nessuno può toglierti quello che hai ballato.. è vero.. molto bello phx

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