Benvenuti nella macchina

Mattino presto, in una strada tranquilla sotto un condominio cittadino un uomo in pantaloncini corti, scarpe chiare di tela e camicia a maniche corte bianca sta finendo di sistemare il carico dei bagagli dentro una monovolume. La macchina è grande ed il carico eccessivo, contiene anche un grosso cane in un trasportino forse troppo piccolo per lui. A poca distanza è parcheggiata una macchina identica, ma vuota. Una giovane donna in tailleur da ufficio si avvicina alla macchina vuota, sta per infilare la chiave nella toppa, ma si ferma, guarda nell’abitacolo, si allontana dallo sportello, gira intorno alla macchina, legge la targa, alza lo sguardo e vede l’automobile stracarica, ci si avvicina e titubante si rivolge all’uomo

  • Scusi, ma questa è la mia macchina
  • No, guardi che si sbaglia, è la mia, l’ho aperta con le mie chiavi
  • Ma no, no, sarà un caso che si sia aperta, guardi la targa per favore, la sua deve essere quella lì

L’uomo esita, si avvicina alla donna e legge anche lui la targa, alza lo sguardo, vede l’altra macchina, un attimo di silenzio, apre lo sportello anteriore della macchina stracarica, prende una borsa grossa e la porge alla ragazza dicendole

  • Ma allora questa borsa è la sua
  • Si, la borsa della palestra
  • Tenga, tenga, che qui c’è altra roba

E l’uomo si sporge nell’abitacolo a prendere altre cose. La ragazza è incredula, non capisce.

  • Mi scusi, ma cosa sta facendo?
  • Credevo fossero di mia moglie, ma stando così le cose, le do tutto quanto …
  • La macchina … questa è la mia macchina, la deve svuotare, e riempire la sua, quella lì
  • Ma vuole scherzare! Sono qui dalle sei, ho riempito tutto, non vede? Abbiamo il traghetto alle 12:00, lei capisce, proprio non posso ricominciare da capo, fra qualche minuto scende la mia famiglia, a proposito …

Si allontana, guarda verso un balcone e con le mani a megafono intorno alla bocca chiama urlando

Sandraaa! Sandraaaaaa!

Ritorna verso la ragazza

  • Ecco, adesso scendono e partiamo, non ci sono problemi, se la mia chiave ha aperto la sua macchina allora la sua chiave aprirà la mia. Lei per queste tre settimane usa la mia automobile, faccia attenzione, mi raccomando, che lei è giovane, poi quando torno ce le scambiamo, va bene?

La ragazza è sempre più esterrefatta, ha ancora la borsa in mano mentre l’uomo si sporge nell’abitacolo, afferra altri oggetti e glieli porge. Un serpentone colorato, uno schermo solare per il parabrezza, qualche pupazzo, la ragazza ha oramai le mani piene e continua a protestare

  • Lei forse non si rende conto, ma non possiamo fare una cosa del genere, lo dico anche per lei, non mi sembra ragionevole affatto
  • Ah si? E a lei sembra ragionevole che io debba perdere altre due ore per rifare l’intero carico? E rischiare di perdere il traghetto? Io devo andare in vacanza! Tutta la mia famiglia deve andare in vacanza! No, no, guardi, questo è il suo stradario

Afferra lo stradario e glielo porge, lei non può prenderlo e quindi finisce per tenerlo fra i denti.

  • Ecco fatto! Di suo non c’è più niente qua dentro

Mentre finisce di parlare arrivano vocianti la moglie e due figli già grandi, il marito li esorta

  • Presto sbrigatevi, che è tardi, accidenti!

Parecchia confusione intorno alla macchina, il grosso cane abbaia e si agita, la macchina oscilla, alla fine sono tutti dentro. Si rivolge alla famiglia e dice

  • Benvenuti nella macchina! Si parte, siete contenti?

Coro di lieti si. Lui guarda per l’ultima volta la ragazza e le dice

  • Bene, grazie, ci vediamo presto, eh? Mi raccomando la macchina!

Accende, partono e sgomma sulla prima curva, quella che lo fa sparire alla vista della ragazza.


3 Responses to “Benvenuti nella macchina”

  1. anonimo writes:

    🙂

  2. fantamoni writes:

    ciao occhivispi…si sono quella con il gatto, in verità è il gatto ad essere quello con me… ma non importa…

    forte il tuo corto! mi ci sono proprio immedesimata a guardare il mio vicino che mi fregava la macchina!

    🙂 grazie per la visita!

  3. nooneknows writes:

    geniale

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