Teatro

Avevo sei anni quando ti ho conosciuto. Mia madre aveva comprato per l’occasione del tulle rosa, lo aveva ritagliato e ne aveva fatto dei polsini, un piccolo girocollo ed un tutù da cucire sul body nero. Con un nastro rosa intorno ai capelli legati a cipolla ed il suo rossetto profumato sulle labbra ero entrata in scena, avevo sentito il calore dei riflettori, toccato la polvere, percepito il respiro compatto oltre la cortina di buio. Quella volta avevo semplicemente giocato e mi ero divertita. Ti ho incontrato altre volte, anche a distanza di anni, ritrovando le stesse sensazioni, conoscendone altre, ho perso la spensieratezza, sono diventata cosciente, al buio ho avuto anche paura, ma questa svaniva all’improvviso tutte le volte che il sipario si apriva, dissolta dalla luce. Ho conosciuto le persone come mai in nessun altro luogo, ho scoperto quanto possiamo essere diversi, basta quel metro di altezza e cambia tutto. Un salto nel vuoto, si apre il sipario e calano le mie difese, libera finalmente, sono io, leggera, forte, ho il pubblico davanti a me, ed è mio, posso farne ciò che voglio, posso farlo ridere, posso farlo piangere, perché lo sento, sento come si muove, lo muovo io. Quanti bei ricordi legati a te, è stata una fortuna conoscerti, ritrovarti spesso.

Oggi ti ho tradito, mi dispiace, avevamo un altro appuntamento ma non ce l’ho fatta, non mi sono sentita abbastanza forte, ho avuto paura che il miracolo non si ripetesse, ho sentito tutta la fatica e la stanchezza prima dell’incontro, mi è mancato il calore della compagnia, mi è mancato il controllo delle emozioni, divento più fragile con gli anni, peccato. E’ la prima volta che succede, spero che sia anche l’ultima.


2 Responses to “Teatro”

  1. anonimo writes:

    🙂

  2. anonimo writes:

    Occhivispi, mi mancano i suoi post…

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